Aleppo, la ricostruzione nel libro di fra Ibrahim Alsabagh

//Aleppo, la ricostruzione nel libro di fra Ibrahim Alsabagh

Aleppo, la ricostruzione nel libro di fra Ibrahim Alsabagh

“Se il mondo continua a pensare al potere e allo stesso modo tutto il mondo sarà Aleppo”. Padre Ibrahim Alsabagh, parroco latino di Aleppo, sabato 1 dicembre, è stato a Canicattì per presentare il suo libro “Viene il mattino: Aleppo, Siria. Riparare la casa, guarire il cuore” (Edizioni Terra Santa). Il sacerdote è stato invitato dall’associazione “Insieme per gli altri”. L’incontro si è svolto nella sala convegni del Palazzo Stella dove è intervenuto, tra gli altri, anche don Baldo Reina, rettore del seminario arcivescovile di Agrigento.

Il frate ha descritto Aleppo, città divenuta simbolo dell’orrore dei conflitti del Terzo Millennio, le necessità e le emergenze dei suoi abitanti e come dalla morte si sta riprovando a rinascere. Il volume, infatti, introduce alla grande impresa della ricostruzione e segue il suo primo testo “Un istante prima dell’alba”, in cui aveva raccontato la vita sotto assedio, con la minaccia continua dei missili e dei cecchini. Una “nuova tappa” non più fatta di “missili che cadono”; una “fase di guarigione” ricca di sfide: la ricostruzione. E in questa opera la Chiesa ha un ruolo fondamentale. Si contano 1200 case riparate, “segno di Risurrezione” per il parroco e 400 progetti di microeconomia per sostenere altrettante famiglie”. Ma c’è ancora tanto da fare per ripristinare l’energia elettrica, i collegamenti idrici, ricostruire le scuole, gli ospedali e assicurare assistenza agli ammalati e agli anziani.
Fra Ibrahim non dimentica il giorno in cui si è avvertita l’esplosione mentre stava celebrando messa una domenica mattina. “Abbiamo sentito un battito e in dieci secondi esatti l’esplosione – ha raccontato – le colonne si muovevano all’infinito, grida di terrore da ogni parte, ho lasciato il Santissimo e sono sceso dall’altare per vedere se c’erano morti, pensavo a grandi numeri. Solo dopo abbiamo capito che il bersaglio era la base missilistica, se fosse stata la chiesa avremmo avuto almeno 70 morti. La Madonna ci ha coperto con il suo manto. C’erano solo feriti”. E tra questi il sacerdote ricorda il caso di Joseph, che tutte le mattine partecipava alla celebrazione eucaristica in parrocchia. “Lo vedo mentre si tocca la testa con la mano e il sangue gli scende giù. Ha subito un intervento di tre ore e mezza, cinque fratture nel cranio, aveva del vetro dentro la testa, nel cervello, per i medici era grave, non pensavano si poteva rialzare e invece lui dopo meno di 24 ore era già pronto a camminare”. Joseph, dopo la guarigione, è stato accolto in parrocchia dai suoi amici con gioia e ribattezzato come Lazzaro. “Ma forse tutti là possiamo essere chiamati Lazzaro” ha aggiunto il parroco di Aleppo, che non ha nascosto di essere stato scosso dall’accaduto. “per due settimane avevo le mani che tremavano, come se mi avessero bastonato, ho smesso di prendere il caffè e pensavo che in chiesa non sarebbe tornato nessuno, invece la domenica successiva c’era più gente di prima e questo è segno di vita”.

E’ stato un momento di grande arricchimento per i presenti. “Grazie a frate Ibrahim al Sabbagh – ha commentato Ofelia Corsello, responsabile associazione ‘Insieme per gli altri’ – abbiamo conosciuto la realtà della città di Aleppo in Siria, vittima dei recenti conflitti. Ma, accanto alle negatività, abbiamo potuto scoprire come questo tenace frate, sostenuto da una fede incrollabile, riesce a dare speranza a questa gente, operando a largo raggio, aiutando tutti, di qualsiasi religione essi siano, è così che attraverso vari progetti, dalla ricostruzione delle case, la distribuzione degli alimenti, l’oratorio dei bambini, aiuta la sua gente a riacquistare quella fiducia nella vita, laddove le bombe e l’egoismo dell’uomo vorrebbero distruggere persone innocenti e inermi. Che dire? Attenzione. Partecipazione, coinvolgimento totale e grande emozione in tutto l’uditorio. Grazie Padre ibrahim espressione della tenerezza di Dio per l’uomo”.

2019-01-20T23:35:49+02:00 Dicembre 11th, 2018|Media|0 Commenti

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