Il Progetto di Padre Ibrahim: “Riparare la casa, guarire il cuore”

//Il Progetto di Padre Ibrahim: “Riparare la casa, guarire il cuore”

Il Progetto di Padre Ibrahim: “Riparare la casa, guarire il cuore”

Ad Atina si riunisce la Comunità attorno ad un “testimone”

Padre Ibrahim Alsabagh Parroco della città di Aleppo in Siria

Una giornata nel segno dell’amicizia e della solidarietà tra le due Comunità: San Francesco di Aleppo e Santa Maria Assunta di Atina. Iniziata alle 11 del mattino nell’Istituto Comprensivo di Atina, che ha visto padre Ibrahim incontrare i ragazzi della Scuola media; un momento intenso, in cui padre Ibrahim ha presentato, attraverso immagini e video, dapprima l’esperienza della guerra e poi il vissuto di oggi nelle difficoltà quotidiane: non si ha la certezza che la guerra sia definitivamente finita ma è forte il desiderio di poter ricominciare una vita normale.

I ragazzi sono stati molto partecipi, a tratti stupiti, da come ragazzi della loro stessa età possano vivere la “normalità” senza acqua corrente, senza energia elettrica e senza i beni di prima necessità.

Vedere nelle immagini i loro coetanei studiare a lume di candela ha provocato stupore e meraviglia; si sono chiesti: “come è possibile?”, “ma davvero studiano così?” Padre Ibrahim ha aggiunto: “In realtà anche durante i bombardamenti i ragazzi hanno continuato ad andare a scuola, nei sotterranei degli edifici scolastici”.

Nel primo pomeriggio padre Ibrahim ha incontrato il vescovo Gerardo Antonazzo che ha chiesto notizie dettagliate sulla loro situazione e quali siano le necessità impellenti. Padre Ibrahim ha auspicato di poter vedere un giorno il Vescovo ad Aleppo e il Vescovo, di rimando, ha prospettato che questo sogno, in un giorno di concreta sicurezza, potrà realizzarsi.

Alle 18,30 nel Palazzo Ducale l’incontro con la Comunità durante il quale Padre Ibrahim ha raccontato dell’inizio della sua missione quando il Custode di Terra Santa gli chiese di andare ad Aleppo anche a rischio della propria vita; era infatti il momento cruciale dei bombardamenti in città. Ed ha continuato presentando l’esperienza di vita della sua comunità cristiana in mezzo ad una maggioranza mussulmana. Sembrerà strano ma la guerra ha accomunato tutti nelle difficoltà, nei disagi  e nel pericolo di vita; non ha rotto i rapporti umani tra le due comunità in quanto la guerra è stata causata da fattori politici esterni a tutta la Siria.

Verso la Comunità cristiana di Aleppo si è creata una grande rete di solidarietà da tutto il mondo cattolico, tra cui anche Atina. A beneficiarne è stata non solo la Comunità cristiana di San Francesco ma anche la Comunità mussulmana.

Attraverso immagini forti, a tratti raccapriccianti, ha trasmesso la drammaticità della loro situazione, che lo vede impegnato non solo nella cura spirituale delle anime ma anche a risolvere problemi pratici che vanno dalla distribuzione degli alimenti, del vestiario, alla ricerca di mattoni per riparare le case o l’acquisto della nafta per il funzionamento dei generatori elettrici. Toccante è stato il momento in cui, commuovendosi, ci ha chiesto: “Perché ci amate? Perché fate questo per noi?” E ha proseguito: “Certamente per la vostra sensibilità, per la fede comune, per l’amicizia che mi lega a Don Mimmo che, quale vostro Parroco, vi ha saputo motivare nella solidarietà”.

A conclusione della giornata, la cena tutti insieme è stata il segno tangibile di un giorno di vera fraternità. Lo stare insieme in un clima di familiarità ha dato valore alla cifra di € 6000,00 che è stata consegnata a Padre Ibrahim a nome di tutta la Comunità.

Antonella Ferrera

 

2019-02-23T22:48:30+02:00 Febbraio 23rd, 2019|Media|0 Commenti

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